DETOMASO COLORATO ATOMICO Bedienungsanleitung

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Inhaltsverzeichnis

Seite 1 - Polimerizzazione via plasma

Corso di Laurea Magistrale in Scienza dei Materiali Tesi di Laurea Polimerizzazione via plasma di film sottili biocompatibili Relatore Ch.

Seite 2 - A mia madre …

8 energia della superficie dei materiali utilizzati, è possibile influenzare le reazioni biologiche in applicazioni in vitro e in vivo [1

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98 n. 115, p. 292, 1997. [79] T. M. Ko, J. C. Lin e S. L. Cooper, J. Colloid Interface Sci., n. 156, p. 207, 1993. [80] P. Groening, O. M. Kuette

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99 [94] J. Friedrich, Plasma Polymerization Mechanism, Plasma Processes and Polymers, 2011. [95] A. Moshonov e Y. Avny, J. Appl. Polym. Sci., n. 2

Seite 5 - Abstract

100 [112] M. Nardulli, M. Belviso, P. Favia, R. d'Agostino e R. Gristina, J. Biomed. Mater. Res., n. 94B, p. 97, 2010. [113] A. Beck, F. Jone

Seite 6 - 1 Introduzione

101 Ringraziamenti Anna. Ester. Sono solo due nomi, che lasciano le rispettive righe alquanto vuote, ma chi conosce queste persone straordinarie sa c

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9 Si può ottenere ancoraggio di recettori chimici attraverso diversi fenomeni, tra i quali i più comuni sono l’adsorbimento fisico su di una superfic

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10 applicazione al 1863, con la sintesi dell’acetilene tramite arco elettrico da parte di M. Berthelot [22]. Figura 3: Schema dell’ap

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11 Tipo di film Gruppo funzionale caratteristico Monomeri utilizzabili come precursori Proprietà del film Carbossilici –COOH Acido acrilico, acido me

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12 andranno a generare la risposta biologica voluta [24]. Gli approcci utilizzati sono diversi e le caratteristiche dei film ottenut

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13 Oltre a quelle elencate in Tabella 2, le specie chimiche più comunemente utilizzate in questi processi sono gas come 22Ar, N , O ed

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14 sia la zona depositata sia il substrato di silicio (rispettivamente a sinistra e a destra), mentre nell’immagine a destra è vis

Seite 13 - CH O CH CH O CH

15 In questo lavoro di tesi si è cercato di sfruttare le potenzialità della tecnica PECVD per ottenere substrati a funzionalizzazione carbossilica

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16 2 La tecnica PECVD 2.1 Cenni di teoria e tecnologia del vuoto Il termine vuoto, in scienza, è utilizzato con due diversi significati: - Il concet

Seite 15 - Ar, N , O

17 necessità di livello di vuoto anche molto diversi come appare, a titolo d’esempio, nella Tabella 4 [34]. Applicazione Pressione richiesta (Pa) Pr

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A mia madre …

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18 I dispositivi utilizzati per produrre il vuoto prendono il nome di pompe da vuoto, anche nel caso di dispositivi non comunemente associati al

Seite 18 - 2 La tecnica PECVD

19 La roots è una pompa a spostamento di parete, che sposta un volume di gas per effetto della rotazione di due lobi sagomati rotant

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20 2.2 Il plasma Il termine “plasma” deriva dal grecoπλασμα, che significa sostanza modellabile. Il termine venne utilizzato inizialmente solo per i

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21 La Frequenza di plasma, definita come: 20=Pnem (2.2) rappresenta invece la scala temporale caratteristica dei plasmi. Essa corrisp

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22 questa situazione di equilibrio non è possibile in virtù della difficoltà di trasferimento dell’energia elettronica ad altre componenti del plasma

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23 Figura 8: Andamento del potenziale di accensione di un plasma in funzione della distanza tra gli elettrodi In regime stazionario i fenomeni

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24 Figura 9: Andamento della sezione d'urto totale per il fenomeno di ionizzazione di atomi di argon, a causa di collisione di elettroni[38] Lo

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25 2.3 Plasma in regime DC Applicando una sufficiente differenza di potenziale tra due elettrodi si ottiene la ionizzazione del gas presente tra gli

Seite 25 - 2e Ar e Ar

26 Figura 11: Andamento del potenziale all'interno di un plasma In Figura 11 è chiaramente visibile la formazione delle sheaths agli elettrodi,

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27 La densità di corrente elettronica (negativa) che raggiunge il substrato è pari a: ,V11= = – = exp44fe e e f e eBeej e e n v en ukT (2

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28 Un plasma in regime DC non può venire utilizzato per trattare campioni isolanti, una superficie isolante agisce, infatti, come un substra

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29 Figura 14: Andamento temporale del potenziale di elettrodo in un plasma RF Infatti in questo modo i cicli presentano una piccola parte positiva e

Seite 30 - 2.4 Plasma in radiofrequenza

30 Spesso gli apparecchi PVD e PECVD, che utilizzano plasmi in regime RF, presentano catodi di area nettamente inferiore alla superficie anodica,

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31 Il processo di etching è utilizzato principalmente, come anticipato, nell’industria dei circuiti integrati, in cui permette di scolpir

Seite 32 - 2.5 Plasma etching

32 - Composizione dei precursori - Flusso di ciascun precursore - Potenza applicata - Pressione - Duty cycle - Temperatura - Geometria e confi

Seite 33 - 2.6 Attivazione superficiale

33 - Copolimerizzazione radicalica con formazione di copolimeri lineari o ramificati, simili alle controparti classiche, con blocchi alternati o str

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34 Negli anni successivi si intuì che la struttura del deposito finale è legata all’energia del plasma, in particolare alla quota energetica disponib

Seite 35 - -CH -CH

35 Figura 19: Strutture tipiche ottenute con polimerizzazioni tradizionali e con tecnica PECVD L’introduzione di plasma in regime pulsato da parte d

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36 così sufficiente ad evitare un’eccessiva ritenzione di monomero/oligomero nel deposito, ma i tempi di plasma off permettono la rapida ricombinaz

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37 d.c. Frequenza (Hz) ton (s) d.c. Frequenza (Hz) ton (s) 0.20 30 36.7 10 0.20 500 44.0 10 0.10 30 -33.3×10 0.10 500 42.0 10 0.05 30 31.7 10

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2 4.3 Procedura di caratterizzazione ... 59 4.3.1 Profi

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38 3 Stato dell’arte 3.1 Deposizione di film con funzionalizzazione carbossilica I depositi a funzionalizzazione carbossilica preparati con la

Seite 40 - 3 Stato dell’arte

39 I trattamenti al plasma di anidride carbonica o monossido di carbonio sembrano produrre diversi meccanismi di reazione in base al substrato al qua

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40 del polipropilene. Trattamenti in plasmi di anidride carbonica su polistirene portano alla degradazione degli anelli aromatici [72].

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41 Quanto detto evidenzia la bassa efficienza nel produrre depositi carbossilici posseduta da plasmi di anidride carbonica. L’effetto di tale ga

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42 pertanto, da un aspetto decisamente più lineare rispetto a quelli ottenuti da monomeri privi di legami multipli. Figura 21: Situazi

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43 Figura 22: Andamento della velocità di deposizione in relazione al duty cycle per i monomeri acido acrilico (quadrati) e acido propanoico (triang

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44 due unità ripetitive, come è dimostrato da analisi SIMS statiche, le quali hanno individuato, per basse potenze, strutture fino alle cinque unit

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45 Legame E (kJ/mol) E (eV) Legame E (kJ/mol) E (eV) 33CH CH– 370 3.84 32CH CH H– 411 4.27  33CH CH– 385 4.00 3CH H– 435 4.51  32CH CH H– 396 4.1

Seite 47 - CH CH H–

46 È stato osservato che l’utilizzo di un tensioattivo che non sia in grado di bagnare bene il substrato inibisce il fissaggio dei gruppi funzionali.

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47 Si possono ottenere gruppi carbossilici anche in modo indiretto, per esempio tramite grafting dell’acrilammide su substrati trattat

Seite 49 - 3.2 Copolimerizzazione

3 Abstract Sono stati preparati diversi depositi a funzionalizzazione carbossilica, mediante polimerizzazione via plasma di acido metacrilico, varian

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48 la stabilità in ambiente acquoso [60]. In assenza di un deposito aderente le analisi relative ad adesione cellulare e adsorbimento

Seite 51 - 10 a10 gruppi cm

49 I processi di copolimerizzazione garantiscono anche un notevole controllo sulla densità dei gruppi funzionali presenti sul deposito [110]. Anche q

Seite 52 - CH C–N=C=N–C CH

50 Figura 25: Velocità di deposizione normalizzata rispetto al duty cycle [75] Dal grafico in Figura 25 si può notare come la velocità di deposizion

Seite 53 - 1451 – 1412 cm

51 Figura 26: Struttura del polimero dell'acido acrilico e ritenzione dei gruppi –COOH nel ppAA[75] Anche se la densità dei gruppi carbossi

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52 forniti dall’analisi XPS. La curva di assorbimento è stata modellata tramite 3 gaussiane, la principale, centrata –11735cm è attri

Seite 55 - Power (W)

53 potenze di plasma nella copolimerizzazione di acido acrilico ed etilene [110], riportando i risultati indicati in Figura 29. 30 40 50 60 70 801E1

Seite 56 - 525 ± 25μm

54 4 Procedure sperimentali 4.1 Materiali e strumenti 4.1.1 Substrati Le deposizioni di film a funzionalizzazione carbossilica sono state ef

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55 4.1.2 Precursori e gas di processo Nel processo di attivazione superficiale sono stati utilizzati:  Azoto  2N  Idrogeno  2H Per effettuare

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56 La camera è di forma cubica, con lato pari a 0.9 m e permette grazie, alle notevoli dimensioni, un’ampia flessibilità di utilizzo pe

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57 Si può notare come l’area catodica sia notevolmente minore di quella anodica, che è rappresentata dalla superficie di tutte le pareti della

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4 1 Introduzione 1.1 Materiali biocompatibili e loro applicazioni Lo studio, la progettazione e la realizzazione di materiali biocompatibili sono set

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58 L’attivazione superficiale è stata effettuata tramite plasma in radio frequenza (13.56 MHz), modalità continua, applicando una potenza

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59 Tutti i precursori sono stati prelevati direttamente allo stato gassoso, tranne l’acido metacrilico, che è stato introdotto in camera tramite evap

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60 Figura 33: immagini catturate per la misura di bagnabilità 4.3.3 Spettroscopia FT – IR Lo spettrometro in trasformata di Fourier utilizzato

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61 sono stati estratti dal colorante e sciacquati abbondantemente con soluzione acquosa di NaOH a pH 10 per rimuovere tutte le molecole di TBO non le

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62 invece, permette il legame diretto di oligonucleotidi ammino – modificati, attraverso la funzionalizzazione di tipo NHS (N-idrossisufoo

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63 depositati vetrini con un anticorpo secondario Goat anti-Mouse IgG H&L (Chromeo™ 546) coniugato a fluoroforo (Abcam, Cambridge, UK)

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64 4.3.7 SEM e AFM Il microscopio elettronico a scansione utilizzato è un modello “VEGA TS 5130 LM” (Tescan). Le analisi SEM sono state effettua

Seite 68 - 5 Risultati

65 Figura 37: Fit tramite modello di Cauchy

Seite 69 - Angolo di contatto (°)

66 5 Risultati La caratterizzazione delle serie di campioni preparati ha fornito una notevole mole di dati, si è quindi deciso di espo

Seite 70 - Densità COOH (cm

67 Deposizione Caratterizzazione Potenza (W) MAA (g/h) etilene (sccm) Spessore Angolo di contatto (°) Densità COOH (gruppi/cm2) Densità COOH dopo 7

Seite 71 - Wavenumber (cm

5 Va ricordato comunque che i concetti di biomateriale e di biocompatibilità non devono intendersi come assoluti, ma vanno valutati in base al

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68 L’analisi TBO dei campioni prima del contatto con l’acqua (indicatori neri in Figura 39) ha testimoniato una densità funzionale molt

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69 4000 3600 3200 2800 2400 2000 1600 1200 800C-OC=O Et 0 sccm Et 30 sccm Et 50 sccm Et 70 sccmTransmittance (a.u.)Wavenumber (cm-1)OHC-H Fig

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70 Sono state preparate tre serie di campioni a 200 W, ognuna con diversi flussi di etilene. Le caratteristiche dei depositi preparat

Seite 75 - 500 W 1000 W

71 La bagnabilità di questi film risulta estremamente elevata, probabilmente per la presenza di una quota elevata di gruppi OH, testimoniata

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72 dissoluzione del film in acqua, mantenendo soltanto una funzionalizzazione carbossilica superficiale del substrato, spiegando così l

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73 I risultati ottenuti dall’analisi dell’angolo di contatto e dalla spettroscopia infrarossa indicano, come atteso, una graduale scomparsa dei grupp

Seite 78 - Campioni dopo 72h in H

74 due ordini di grandezza passando da 30 a 50 W [110]. Va sottolineato che le potenze utilizzate in questo lavoro non sono confrontabili con a

Seite 79 - 8.6 10 a1.3 10 COOH / cm

75 Deposizione Caratterizzazione Potenza (W) MAA (g/h) etilene (sccm) Spessore Angolo di contatto (°) Densità COOH (gruppi/cm2) Densità COOH dopo 7

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76 La variazione del flusso di etilene non aveva causato un effetto così marcato, ma questo comportamento viene spiegato dal confro

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77 I dati raccolti confermano l’ottima resistenza al contatto con l’acqua di tutti i film depositati per copolimerizzazione di acido metacrilico e

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6 Materiali Vantaggi Svantaggi Applicazioni Metallici (acciai, titanio e sue leghe, cobalto e sue leghe). Elevate caratteristiche meccaniche, resiste

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78 -20 0 20 40 60 80 100 120 140 160253035404550556065Spessore (nm)Flusso di O2 (sccm) Figura 46: Spessore del deposito in funzione del flusso di oss

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79 Contemporaneamente si assiste alla diminuzione e alla perdita di definizione del picco caratteristico del C=O. Ci si aspetta quindi, per flu

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80 Oltre alla serie di campioni preparati a diversi flussi di ossigeno è stata prodotta una serie di campioni di ppMAA (omopolimero) per verificare l

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81 Figura 50: Immagini SEM di due campioni all'interfaccia tra deposito e substrato non trattato Immagini più ingrandite della superficie del

Seite 87 - 5.7 Interazioni biologiche

82 Figura 52: Immagini ottenute tramite microscopia AFM di alcuni film depositati su silicio monocristallino L’elaborazione tramite software (S

Seite 88 - Potenza (W)

83 Figura 53: Profili tridimensionali della superficie di alcuni film depositati su silicio monocristallino

Seite 89 - Intensità fluorescenza (a.u.)

84 5.6 Proprietà ottiche del deposito: ellissometria Per completare il quadro delle caratterizzazioni è stata eseguita anche l’analisi tramite elliss

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85 5.7 Interazioni biologiche I campioni preparati con acido metacrilico presentano angoli di contatto generalmente superiori a quelli misurati in le

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86 -20 0 20 40 60 80 100 120 140 1600100002000030000400005000060000 4h 120hFlusso di ossigeno (sccm)Intensità fluorescenza (a.u.) Figura 57: Densità

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87 I vetrini trattati a fasce con potenza diversa hanno indicato un comportamento simile a quelli trattati in potenza, con un’ottima stabilità della

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7 Un materiale viene definito biostabile se, all’interno dell’ambiente biologico di destinazione, non subisce nel tempo alterazioni di composizione e

Seite 94 - 6 Conclusioni

88 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 220050001000015000200002500030000350004000045000 4h 120hIntensità di fluorescenza (a.u.)Potenza (W) Figu

Seite 95 - Bibliografia

89 Sul vetrino non trattato (controllo negativo), invece, la morfologia cellulare più frequente è di tipo tondeggiante, segnale di scarsa adesione al

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90 Figura 64: Confronto tra l'adesione cellulare, a 24 ore dalla semina, sulla zona “50 sccm” (a sinistra), sulla zona “100 sccm” (al centro) e

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91 Figura 65: Confronto tra l'adesione cellulare, a 48 ore dalla semina, sul materiale trattato per coltura cellulare (a sinistra), sul vetrin

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92 6 Conclusioni Questo lavoro di tesi ha riguardato la produzione di film sottili a funzionalizzazione carbossilica, dalle proprietà controllate,

Seite 99

93 Bibliografia [1] M. V. Sefton e N. A. Peppas, «Molecular and cellular foundations of biomaterials,» in Advances in Chemical Enginee

Seite 100

94 [14] R. Langer e N. A. Peppas, «Advances in Biomaterials, Drug Delivery, and Bionanotechnology,» AIChE Journal, vol. 49, n. 12, pp. 29

Seite 101

95 [29] D. Puleo, R. Kissling e M. Sheu, Biomaterials, vol. 23, p. 2079, 2002. [30] M. Mason, K. Vercruysse, K. Kirker, R. Frisch, D. Mar

Seite 102

96 [44] O. Goossens, E. Dekempeneer, D. Vangeneugden, R. Van de Leest e C. Leys, Surf. Coatings Technol., n. 474, pp. 142-144, 2001. [

Seite 103 - Ringraziamenti

97 Biomaterials, n. 14, p. 546, 1993. [63] Y. Kinoshita, T. Kuzuhara, M. Kobayashi, K. Shimura e Y. Ikada, Biomaterials, n. 14, p. 209, 1993. [64]

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